Visconti Basket è orgogliosa di farsi portavoce, ed invitare tutti i propri tifosi, sostenitori, simpatizzanti, atleti e propri familiari alla presentazione del libro “TI DICO LA VERITA'” nonchè del “PROGETTO MATTIA”. Riguarda la vicenda di un nostro piccolo atleta, Mattia, e di suo padre Luca. Confidiamo veramente in una numerosissima partecipazione, per ascoltare dal vivo la storia di questa famiglia!
ll libro racconta la storia di Luca Nisoli, di suo figlio Mattia, e della loro moglie e mamma, Viviana, madre che il piccolo Mattia non ha mai potuto abbracciare, ma che rivive tutti i giorni nell’amore incondizionato che papà Luca gli dona.
Il libro è stato scritto grazie al lavoro di raccolta e sintesi della scrittrice Paola Turroni che sarà presente domenica prossima, così come Fabio Cavallari, responsabile del “Progetto Mattia”, a cui saranno devoluti gli introiti delle vendite.
Il progetto pone l’attenzione sul supporto ed aiuto alle famiglie di pazienti in stato vegetativo, come è stata per tre anni Viviana, affinché affrontino più serenamente e coscientemente l’isolamento, la solitudine, lo sconforto vengono catapultati da un momento all’altro, di fronte ad una così tragica e cronica situazione. Il “Progetto Mattia”, dal nome del nostro piccolo tifoso, intende proprio cercare di dare una risposta a questa situazione di “mancanza”. Si espliciterà, in primis, come intervento diretto nei confronti di bambini e ragazzi che si trovano a vivere, in un periodo temporale duraturo o anche solo temporaneo, la sfida della solitudine, del dolore, dell’estraniazione.
Il libro narra la storia di Luca, sotto forma di lettera aperta ad un figlio, Mattia, che non ha mai potuto abbracciare la propria madre. Pagina dopo pagina, emerge un racconto coraggioso, la narrazione di una famiglia che, da un giorno all’altro, si ritrova a vivere una situazione imprevista e terribile. Viviana, dopo un ricovero d’urgenza, cade in quella condizione che tutti conoscono come “stato vegetativo“. Si spegnerà dopo anni complicati e difficili, senza poter abbracciare suo figlio che all’epoca dei fatti aveva poco più di sei mesi. A supporto di Luca e Mattia il vivere stesso, le passioni, la musica, lo sport, il basket, una famiglia originaria presente, il lavoro, le conquiste, la bellezza di veder crescere un figlio sereno, nonostante le crudezze della vita.
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