Sin dal primo giorno, la mission di Visconti Basket è stata quella di creare le migliori condizioni a coloro che si presentano all’uscio della società con la voglia di imparare lo sport più bello del mondo, quello della palla a spicchi.
La scelta ponderata degli istruttori e degli allenatori, cammina di pari passo con il desiderio di garantire strutture adeguate in modo che ogni tesserato, una volta in palestra, possa davvero pensare solo ad imparare la pallacanestro.
Inevitabilmente, quando si parla di palestre e dell’utilizzo delle stesse, si hanno momenti di confronto con chi condivide la passione per altre discipline sportive e con gli amministratori, ai quali è demandata la massima cura di tutto ciò che è pubblico.
Non per nulla, Visconti Basket, sin dal primo giorno, svolge un ruolo prioritario di collaborazione con l’ASD Brignano Sportiva e l’Amministrazione Comunale.
Sia chiaro: l’indipendenza del reciproco pensiero è una condizione essenziale. La dirigenza della Visconti non ne ha mai fatto una questione di colore o di pensiero politico.
Ecco perché, intenzionati a dare un nome, un volto ed una voce a tutti coloro che hanno un legame con la grande famiglia GialloBlu, alla stessa stregua dei nostri allenatori, del preziosissimo mental coach Pier Testa, abbiamo avuto una cordiale chiacchierata con l’attuale Primo Cittadino di Brignano, Beatrice Bolandrini.
Grazie alla sua disponibilità, nella cornice del Palatenda, abbiamo volutamente toccato argomenti di interesse generale che rappresentano però la quotidianità di Visconti Basket: il rapporto con l’Amministrazione pubblica, il riconoscimento della funzione sociale garantita da una associazione sportiva qual è la nostra, la gestione del Centro Sportivo, tema quantomai attuale. Intervista che non si arroga nessun diritto se non quello di una chiacchierata con una persona alla quale, a prescindere da ogni ragionamento politico, va riconosciuto il merito d’essere impegnata a dare dignità al centro sportivo cittadino.
Il Palatenda ha da poco compiuto un anno: il suo primo pensiero?
“E’ sempre un piacere entrarci oltre che un emozione. Nel corso di cinque anni abbiamo deciso di investire parecchio sul Centro Sportivo. Se si considerano anche i prossimi lavori dell’area polivalente avremo speso 1 milione e 200 mila euro al servizio dei cittadini di Brignano. Significa credere nelle nostre strutture e nei nostri ragazzi”.
C’è una sottile linea di demarcazione nei rapporti tra Amministrazione e Associazione Sportiva. Qual è a suo parere l’equilibrio ideale?
“Il dialogo e il rispetto reciproco sono alla base di tutto. Ho avuto la fortuna di rapportarmi con persone ed insieme a loro abbiamo preso ogni decisione. Nessuno ha mai subito situazioni imposte, soprattutto nella realizzazione delle strutture. Pensando al PalaTenda, grazie al presidente Minuzzo, mi sono fatta una cultura sulla pavimentazione, sulla realizzazione delle righe, sui canestri… Però tutto è servito per la realizzazione di una struttura che fosse utile e funzionale”.
Si dibatte spesso della funzione sociale svolta dalle associazioni sportive. Lei cosa ne pensa?
“E’ la base delle associazioni sportive. Quando vedi cinquecento ragazzi e ragazze che frequentano il nostro centro, non puoi pensare che le associazioni curino unicamente l’aspetto sportivo. Si aprono invece fondamentali dinamiche nelle relazioni umane, che coinvolgono anche le famiglie e la cittadinanza intera. Anche per questo abbiamo portato avanti progetti di inclusione sociale. Non è un caso che a Brignano ci sia un corso di basket per diversamente abili. Svolgere la funzione sociale non può prescindere dal considerare nell’insieme, e non a compartimenti stagni, tutti gli aspetti legati all’attività”
Spesso però il coinvolgimento diretto degli amministratori fa a pugni con la mancanza di risorse. Ma è veramente solo una questione di soldi?
“No, alla base c’è la sensibilità nei confronti di questi argomenti e una buona dose di buon senso, che non sempre anima chi dovrebbe occuparsi di questi aspetti. Ripetendomi: conta molto il rapporto diretto. Se una amministrazione riesce a dialogare con l’Associazione Sportiva – sottolinea Beatrice Bolandrini – raggiungere un obiettivo comune è possibile e non restano solo belle parole scritte in un programma elettorale”.
Vista dalla sua parte, come costruirebbe il rapporto con una associazione?
“Da soli non si va da nessuna parte e, quindi, chiederei di ragionarla insieme. In presenza di casi specifici richiesti dalla singola associazione, ben venga il coinvolgimento dei vari settori del comune al fine di trovare la soluzione migliore”.
A Brignano tiene banco la prospettiva di esternalizzare la gestione del Centro Sportivo. Ma cosa cambierà per le associazioni sportive cittadine?
“Su questo argomento, sino ad oggi sono uscite soltanto voci e qualche articolo su un settimanale locale. Chi mi conosce e chi mi ha concesso fiducia alle recenti elezioni, sa quali sono le nostre idee sul Centro Sportivo, ovvero cercare di ottimizzare costi e benefici all’interno del centro stesso. Ad oggi non c’è un bando pubblicato, non c’è nulla di scritto. Abbiamo solo fatto delle ipotesi. Noi sappiamo quello che vogliamo, come testimoniano gli investimenti fatti nell’ultimo periodo. Come Sindaco di Brignano voglio un Centro Sportivo che funzioni e che dia alle associazioni sportive gli stessi benefici che hanno avuto sinora. Le associazioni di Brignano non versano un centesimo di euro al Comune che si fa carico di tutte le spese. Le utenze sono decisamente aumentate, ma io le considero un investimento. Vedere il Centro Sportivo che vive, fa capire a noi amministratori pubblici che dobbiamo ingegnarci ancora di più per capire quali sono le dinamiche per ottimizzare ogni aspetto. Ad oggi abbiamo circa 120 mila euro all’anno di spese. Stiamo ragionando ad ampio raggio con il nuovo segretario comunale, con la responsabile dell’ufficio dedicato allo sport Eleonora Leoni e con i settori preposti per capire quali migliorie applicare in un Centro Sportivo che dimostra tutti i suoi anni. A tutti piacerebbe avere un Centro Sportivo bello e funzionale ma non possiamo metterci le mani sugli occhi facendo finta che i costi non ci siano”.
A proposito di Centro Sportivo funzionale, ci risulta che le sia arrivata in “copia conforme” la lettera che il nostro Presidente ha inviato a Babbo Natale per avere in regalo il parquet al palazzetto…
“Spero che Babbo Natale non abbia avuto lo stesso infarto che ho avuto io quando ho visto i preventivi” – sorride Beatrice Bolandrini che prosegue: “Io non dico mai di no, il presidente Minuzzo lo sa benissimo. Soprattutto se parliamo di qualcosa che va a beneficio dell’intera struttura e dei ragazzi che ci giocano. Non escludiamo nessuna eventuale opportunità, come la partecipazione a bandi o altri interventi. Non faccio promesse, non ne sono capace, ma dico: ragioniamo su ogni aspetto che ci permetta di andare avanti in questo progetto. Se ci pensate, sino a pochissimi anni fa era impossibile pensare di avere una struttura come il PalaTenda o impegnare oltre 500 mila euro per il centro sportivo. Bisogna avere la consapevolezza dei propri limiti, ma niente è impossibile”.