“Non dipende solo da noi, ma ANCHE da noi” | La riflessione di Giulia Vincenzi capitano della Nostra Serie B

Condividiamo con molto piacere la riflessione e l’appello che fa la nostra Giulia Vincenzi sui suoi canali social.

Giulia oltre ad essere il capitano della nostra Serie B Femminile, è anche studentessa di medicina al quarto anno.

Ecco qui la sua riflessione:

“Ci sono sicuramente molte categorie colpite duramente dalla nostra attuale condizione legata al COVID-19. Si è parlato davvero di tante, tantissime persone che in un modo o nell’altro si sono sentite svantaggiate. Questo è vero.
Ciascuno di noi ha dovuto rinunciare ad una parte della propria vita, sacrificando qualcosa di molto importante per se stessi. Io oggi vorrei far luce su quello che mi è stato portato via in prima persona, soprattutto per quanto riguarda me come studentessa di medicina.
Nel percorso legato alla nostra formazione noi abbiamo parte dei CFU ottenuti da lezioni frontali e parte ottenuti dai tirocini, effettuati in ospedale. I tirocini, al Policlinico di Milano, iniziano dal secondo semestre del terzo anno di corso; io attualmente sono al quarto, quindi avrei dovuto iniziare a marzo 2020, proprio quando è scoppiata la pandemia in Italia ed è iniziato il lockdown.
Abbiamo ovviamente saltato tutti i tirocini previsti per quel semestre, perché era impossibile andare in ospedale in quel periodo; in più abbiamo avuto ben poche lezioni online, in quanto gran parte dei professori erano impegnati a gestire l’emergenza e non avevano tempo di farci lezione. In breve, abbiamo studiato da soli le materie previste per quel semestre.
Quest’anno avremmo dovuto riprendere i tirocini e recuperare anche quelli persi il semestre precedente; inutile dire che siamo di nuovo punto e a capo e i tirocini sono stati sospesi ancora prima di iniziarli, a causa di questa seconda ondata.
In totale, per questa emergenza, abbiamo perso UN ANNO di tirocini (che comprendono una decina di reparti diversi), fondamentali per la preparazione di un buon medico.
Mi sembra scontato dire che questa situazione può, alla lunga, diventare drammatica perché i futuri medici non riescono a formarsi in maniera adeguata e quindi non arrivano preparati al mondo del lavoro, in un’epoca in cui la sanità si è rivelata essere cruciale per tenere il più possibile sotto controllo l’emergenza.
Invito tutti ad una riflessione.
Tanti sono stati danneggiati dalle precauzioni prese, alcuni più di altri, noi non possiamo fare nulla per poter cambiare quelle che sonole regole attuali (che per la maggioranza trovo giuste ed adeguate ad una situazione come questa), ma possiamo fare molto per far sì che restino in vigore per il minor tempo possibile, nell’interesse di tutti.
Io, come tanti altri, sto facendo dei sacrifici, ci sto rimettendo quella che è la mia formazione per il lavoro che sogno di fare da quando ero piccola; in più sono anche una giocatrice di basket e, non potendomi allenare, sto sacrificando quella che è la mia passione.
Nessuno di noi sta vivendo bene questo momento, però il bello è che abbiamo un forte potenziale nel poterlo ridurre al minimo possibile.
Non dipende solo da noi, ma ANCHE da noi. Pensate a quello che state sacrificando prima di decidere di non rispettare una delle regole attuate.”

 

 
 
 
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Ci sono sicuramente molte categorie colpite duramente dalla nostra attuale condizione legata al COVID-19. Si è parlato davvero di tante, tantissime persone che in un modo o nell’altro si sono sentite svantaggiate. Questo è vero. Ciascuno di noi ha dovuto rinunciare ad una parte della propria vita, sacrificando qualcosa di molto importante per se stessi. Io oggi vorrei far luce su quello che mi è stato portato via in prima persona, soprattutto per quanto riguarda me come studentessa di medicina. Nel percorso legato alla nostra formazione noi abbiamo parte dei CFU ottenuti da lezioni frontali e parte ottenuti dai tirocini, effettuati in ospedale. I tirocini, al Policlinico di Milano, iniziano dal secondo semestre del terzo anno di corso; io attualmente sono al quarto, quindi avrei dovuto iniziare a marzo 2020, proprio quando è scoppiata la pandemia in Italia ed è iniziato il lockdown. Abbiamo ovviamente saltato tutti i tirocini previsti per quel semestre, perché era impossibile andare in ospedale in quel periodo; in più abbiamo avuto ben poche lezioni online, in quanto gran parte dei professori erano impegnati a gestire l’emergenza e non avevano tempo di farci lezione. In breve, abbiamo studiato da soli le materie previste per quel semestre. Quest’anno avremmo dovuto riprendere i tirocini e recuperare anche quelli persi il semestre precedente; inutile dire che siamo di nuovo punto e a capo e i tirocini sono stati sospesi ancora prima di iniziarli, a causa di questa seconda ondata. In totale, per questa emergenza, abbiamo perso UN ANNO di tirocini (che comprendono una decina di reparti diversi), fondamentali per la preparazione di un buon medico. Mi sembra scontato dire che questa situazione può, alla lunga, diventare drammatica perché i futuri medici non riescono a formarsi in maniera adeguata e quindi non arrivano preparati al mondo del lavoro, in un’epoca in cui la sanità si è rivelata essere cruciale per tenere il più possibile sotto controllo l’emergenza. Invito tutti ad una riflessione. Tanti sono stati danneggiati dalle precauzioni prese, alcuni più di altri, noi non possiamo fare nulla per poter cambiare quelle che sono (continua nei commenti)

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